Tuesday, December 27, 2022

Laroxyl e aumento frequenza cardiaca 06 09.2014

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Dodici ore dopo l’assunzione, la concentrazione plasmatica è di 5 ng/ml, valore corrispondente al livello minimo di efficacia1. L’emivita plasmatica della molsidomina non trasformata è di 2-4 ore, quella della linsidomina è di 2 ore2. L’eliminazione del farmaco e dei suoi metaboliti è prevalentemente renale (90%). Nei pazienti con insufficienza renale, possono rendersi necessari una diminuzione del dosaggio o un allungamento dei tempi di somministrazione.

H) responsabile del trattamento dei dati personali è il Legale Rappresentante della Fondazione, Avv. C) I dati saranno trattati da soggetti autorizzati e saranno conservati negli archivi magnetici/cartacei per il tempo necessario all’assolvimento dei compiti per i quali sono stati richiesti. I dati personali saranno trattati nel rispetto delle disposizioni di legge e con l’impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza del soggetto interessato cui i dati si riferiscono. La Fondazione, sulla base delle proposte economiche presentate e della tipologia delle stesse, deciderà della visibilità e collaborazione dei marchi e del posizionamento degli sponsor concordemente con il soggetto proponente. L’incaricato si deve impegnare ad osservare, durante e dopo le predette attività, il più rigoroso segreto professionale sulle informazioni, le notizie e i dati di carattere riservato riguardanti la Fondazione.

Nell’orbitopatia di Graves che determina compressione a livello del nervo ottico , è presente una risposta occipitale con latenza normale ma con ampiezza patologicamente ridotta. La compromissione del nervo ottico è una manifestazione secondaria di malattia severa e, benché colpisca solo il 3-5% dei pazienti con GO, comporta un rischio considerevole di cecità. Fattori di rischio sono il sesso maschile, l’età avanzata, il diabete ed il fumo.

I recettori beta adrenergici, i bersagli a cui questo tipo di farmaci si legano, sono in realtà distribuiti in diversi organi del nostro corpo, sono presenti, ad esempio, anche nei tessuti del sistema respiratorio. Un regime ad alto dosaggio, per le forme particolarmente gravi, prevede la somministrazione, in monoterapia, di 750 mg di metilprednisolone una volta a settimana per 6 settimane, seguiti da 500 mg una volta a settimana per altre 6 settimane (dose totale 7.5 g) . Le alterazioni rilevate dei potenziali evocati non devono essere sempre considerate patognomoniche di patologie, ma devono essere sempre correlate al quadro clinico in esame.

Studi randomizzati controllati hanno evidenziato che il pretrattamento con tireostatici non inficia l'efficacia del trattamento radiometabolico . In caso di ipertiroidismo lieve può essere sufficiente il pretrattamento con beta-bloccanti. La crisi tireotossica a presentazione occasionale è oggi più frequentemente iatrogena, per assunzione spesso massiva di ormoni tiroidei in preparazioni galeniche ad uso dietetico o sportivo e come conseguenza dell’assunzione di amiodarone (AIT tipo 1/2). In questo ultimo caso il quadro clinico è complicato dalla pre-esistente aritmia che aveva motivato l’uso dell’amiodarone.

La loro negativizzazione in corso di trattamento rappresenta un valore prognostico favorevole. I test commerciali disponibili nella maggior parte dei laboratori misurano in genere sia gli anticorpi ad attività stimolante che quelli ad azione inibente. La positività di questi anticorpi costituisce il test laboratoristico maggiormente specifico per la diagnosi di GD . A sei mesi il successo del trattamento varia dal 65% all’80% dei casi , percentuale che sale ulteriormente al 75-88% a mesi . La determinazione del TSH è il test di screening iniziale che presenta la maggiore sensibilità e specificità per la valutazione funzionale del gozzo . Er la loro corretta indicazione sarà necessario attendere studi su casistiche più ampie e con follow-up più prolungato.

Non viene ritenuto indispensabile nel caso di nodulo tossico e pre-tossico, poichè il rischio di neoplasia viene ritenuto estremamente ridotto . Tuttavia, occorre sottolineare la sostanziale mancanza di studi sistematici su tale specifico aspetto. Per una rassegna dei casi di malignità in noduli iperfunzionanti pubblicati in letteratura si rimanda a 7,8. Nel caso di adenoma autonomo, il pattern ormonale può andare dall'ipertiroidismo subclinico a quadri di ipertiroidismo conclamato; occasionalmente si può avere un quadro di T3-tireotossicosi . Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età ≥ 65 anni (vedere paragrafo 5.2). Non vi è esperienza sulla somministrazione ripetuta di ZINPLAVA in pazienti con CDI.

Tuttavia, è opportuno evitare trattamenti in età pre-puberale, vista l’esperienza accumulata nei bambini esposti al fall-out di Chernobyl, con maggiore sensibilità all’induzione di carcinomi tiroidei, in particolare da 0 ai 5 anni . Esistono, tra l'altro, dati conflittuali sul significato prognostico degli anticorpi relativamente al rischio di sviluppare ipotirodismo dopo trattamento radiometabolico o dopo emitiroidectomia (v. di seguito) . Una recente metanalisi sul rischio di ipotirodismo nei pazienti sottoposti ad emitiroidectomia, ha evidenziato un rischio complessivo del 22% ; tra i fattori di rischio vi era la positività degli anticorpi anti-TPO. Questa metanalisi prende peraltro in considerazione studi in cui le indicazioni all'intervento erano diverse , per cui è difficile sulla base di questo lavoro stabilire l'indicazione al dosaggio sistematico degli anticorpi anti-TPO nei pazienti con nodi iperfunzionati.

La somministrazione parenterale di preparati contenenti adrenalina a pazienti trattati con beta-bloccanti deve essere effettuata con cautela poichè, in rari casi si è verificata vasocostrizione, ipertensione e bradicardia. L'uso concomitante di calcio antagonisti diidropiridinici (es. nifedipina) può aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di scompenso cardiaco in pazienti con insufficienza cardiaca latente. Inderal può causare ipoglicemia anche in pazienti non diabetici come neonati, bambini e pazienti anziani, pazienti in emodialisi o pazienti che soffrono di insufficienza epatica cronica o pazienti ai quali sia stata somministrata una dose eccessiva di farmaco.

Recenti studi sembrano sostenere la capacità del metimazolo nel ridurre la sintesi di anticorpi anti-recettore TSH e anti-microsomiali, coinvolti nella genesi della patologia ipertiroidea causata da anticorpi tireo-stimolanti. La terapia ablativa con I-131 non può essere presa in considerazione prima dei 5 anni di età, per il rischio di neoplasia tiroidea e di neoplasia secondaria in altra sede. Di solito l’ablazione con I-131 viene riservata a soggetti di età superiore a 10 anni e deve essere effettuata con dosaggi maggiori di 150 µCi/g di tessuto tiroideo, in quanto dosi più basse possono risultare non ablative e più facilmente mutagene. La terapia rado-ablativa può non risultare efficace in caso di dimensioni tiroidee molto grandi (oltre due volte le dimensioni normali per l’età).

L’effetto terapeutico è di breve durata e può addirittura invertirsi, perchè dopo alcuni giorni i meccanismi di autoregolazione prendono il sopravvento. L’escape dall’effetto Wolf-Chaikow va adeguatamente considerato per il rischio di rebound dell’ipertiroidismo. In passato sono stati usati per lo stesso scopo mezzi di contrasto iodato ionico, come l'Acido Iopanoico per os 500 mg x 2 volte/die, oggi di scarsa reperibilità o non più prodotti per gli effetti collaterali che potevano indurre. Il quadro è legato alla comparsa o aggravamento dei sintomi e segni dell'ipertiroidismo, ma in forma severa ed esasperata, oltre a segni di scompenso a livello di diversi organi o apparati.

Questo non è presente nel 10% dei soggetti sani, ma può anche essere perso nei soggetti con orbitopatia di Graves a causa della limitazione del movimento del muscolo retto inferiore. Il lagoftalmo non è un marcatore di attività clinica, ma è associato ad un maggiore rischio di sequele pericolose per la vista. Vi può anche essere un’assenza o un ritardo nella discesa della palpebra superiore nello sguardo verso il basso . L’oftalmopatia tiroidea è il complesso di manifestazioni oculari clinicamente evidenti in circa il 50% dei pazienti con malattia di Graves, che possono interessare, anche se con una frequenza minore, pazienti con tiroidite cronica autoimmune o manifestarsi in condizioni di eutiroidismo . L’impiego di anti-tiroidei per ridurre la quantità degli ormoni preformati riduce la probabilità di insorgenza di crisi tireotossiche post-trattamento . Dopo il trattamento con 131I si consiglia sempre il controllo della funzione tiroidea, dapprima dopo 1 mese e successivamente in base ai risultati.

In considerazione del meccanismo d’azione e degli effetti additivi, viene, invece, sconsigliata la somministrazione contemporanea di nitrati e controindicato l’uso di sildenafil 1. Il terzo studio, realizzato su 16 pazienti con documentata coronaropatia, ha confrontato la triplice somministrazione giornaliera di molsidomina a lento rilascio con la monosomministrazione di isosorbide dinitrato anch’essa a rilascio prolungato 6. Per nessuno dei due farmaci è stato possibile dimostrare una copertura terapeutica per l’intero arco delle 24 ore6. I dati relativi all'uso di bezlotoxumab in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non mostrano una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Per brevi periodi di sospensione (2-5 giorni), si otterranno valori di TSH normali che aumentano la captazione nelle zone non autonome, con aumento dell’incidenza di ipotiroidismo e maggiore riduzione di volume. In ambito terapeutico per ridurre la captazione di iodio da parte della tiroide, con conseguente ridotta sintesi di ormoni tiroidei. Inibisce la trasformazione dello iodio inorganico in iodio organico ad opera dell'enzima tireoperossidasi. L'assenza del substrato organico impedisce quindi al tireocita di provvedere all'incorporazione degli ioni iodio nella molecola di tireoglobulina e alla conseguente sintesi di ormoni tiroidei, senza interferire con le proprietà biologiche degli ormoni già sintetizzati. Blocco degli effetti ß-adrenergici periferici dell'ormone tiroideo con β-bloccanti short-acting. Ll propranololo ha il vantaggio di ridurre la conversione periferica di T4 a T3.

La dobutamina, per i suoi effetti inotropi positivi, potrebbe anche essere usata per trattare l'ipotensione e l'insufficienza cardiaca acuta. È probabile che queste dosi siano inadeguate per contrastare gli effetti cardiaci indotti dal beta-blocco in caso di ampio sovradosaggio. La dose di dobutamina deve quindi essere aumentata, se necessario, per ottenere la risposta desiderata sulla base delle condizioni cliniche del paziente. La malattia di Graves è la più comune causa di ipertiroidismo nei bambini e negli adolescenti. È causata dalla stimolazione immunologica del recettore per l’ormone stimolante la tiroide , e casi di remissione duratura si sono verificati solo in una minoranza di pazienti pediatrici, compresi bambini trattati con farmaci antitiroidei per molti anni.

Non ci sono dati sull'efficacia di ZINPLAVA se somministrato dopo i primi giorni dall'inizio della terapia antibatterica per CDI. Ho già consultati tutti gli specialisti,tranne il neurologo,il quale a detta del mio curante potrebbe essere in grado senza l'uso di antidepressividi curare i miei disturbi con alcuni farmaci tipo il lyrica e sedativi per migliorare il sonno. – Coadiuvante nella terapia della tireotossicosi e delle crisi tireotossiche. – Trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.– Trattamento del feocromocitoma . Il propranololo, come gli altri beta-bloccanti, possiede effetti inotropi negativi ed è quindi controindicato nello scompenso cardiaco non controllato. Nell'uomo il blocco competitivo dei recettori beta-adrenergici è dimostrato dallo spostamento parallelo a destra nella curva dose-frequenza cardiaca in risposta ai beta-agonisti come l'isoprenalina.

Inderal non deve essere somministrato in pazienti predisposti ad ipoglicemia, ad esempio dopo un digiuno prolungato o a pazienti con ridotta tolleranza al glucosio. Arteriosa, può essere associato a diuretici o ad altri farmaci antipertensivi. Esempio dopo un digiuno prolungato o a pazienti con ridotta tolleranza al glucosio.

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